Organo Adriano Verati,1889  

Chiesa di S. Giovanni Battista in via Paradiso

Passatempo di Osimo, Ancona

 

Restauro filologico-conservativo, anno 2019

L'organo della chiesa di San Giovanni Battista a Passatempo di Osimo è un esempio unico nelle Marche di organo "ottavino" di scuola bolognese di fine ottocento, con la peculiare caratteristica di avere i registri di ripieno "riassunti": l’altezza reale della prima canna di ogni registro nominale infatti, corrisponde a quella dell’ottava successiva; in questo caso il ritornello all’ottava superiore è realizzato meccanicamente, tramite un accoppiamento all’ottava alta dei primi 12 tasti. Questa soluzione, mutuata dalla scuola organaria settecentesca emiliana, è stata riproposta in uno strumento comunque di concezione già moderna. Il bolognese Adriano Verati ha operato in un periodo di profonda transizione nella storia dell'organo italiano e ha abbracciato i nuovi ideali estetici che si stavano affermando in Italia alla fine del 1800. La sua proposta stilistica mirava ad un ammodernamento tecnico e fonico, con l'abbandono dell'ottava corta e dei registri spezzati, l'estensione della pedaliera a 24 note, l'utilizzo di misure consolle standardizzate, e l'introduzione di nuovi registri. Questo strumento è un'opera che mantiene alcuni caratteri della tradizione ma segue anche i nuovi principi appena accennati.

 

E’ attestato un intervento eseguito nel 1904 in cui l’ organo fu “pulito riparato e accomodato” dal veneziano Giacomo Bazzani. La sua posizione attuale a pavimento è il risultato di un trasferimento dalla precedente collocazione che lo vedeva installato sul matroneo alla destra dell’ altare; ciò è avvenuto contestualmente al restauro dell'interno dell'edificio (2013-2016) e ne ha richiesto il completo smontaggio e rimontaggio. Le problematiche riscontrate al sopralluogo sono principalmente legate a quest’ ultimo intervento.

I lavori, svolti sul finire del 2019, hanno mirato al ripristino funzionale della macchina organaria e alla correzione delle modifiche arbitrarie apportate alle timbriche originali. Particolare cura è stata rivolta alla ripresa dell’ indentatura autentica del filo delle anime, gravemente alterata mediante una sistematica e grossolana ribaditura degli stessi.

Il risultato si è prodotto nel recupero di una sonorità fresca e di grande chiarezza, senza mancare però di sostegno e di tono fondamentale.

Da sottolineare la presenza nel comparto fonico originale di 2 registri oscillanti: oltre alla consueta Voce Umana accordata crescente, è presente anche un Violino 8’, soprani con canne di taglio stretto dotate di baffi e freno armonico

Disposizione

Principale bassi 8’ (prima ottava in legno)

Principale soprani

Ottava (2’ dal Do1, 4’ dal Do2)

Decimaquinta (1’ dal Do1, 2’ dal Do2)

Decimanona (2\3’ dal Do1, 1\13 dal Do2)

Vigesimaseconda (1\2’ dal Do1, 1’ dal Do2)

Flauto in 12a 22\3’

Violino soprani (dal Fa3)

Voce Umana (dal Fa3)

Manuale: 51 tasti Do1-Re5

Pedale: 24 note Do1-Si2

Accessori: tirapieno a manetta e pedaletto

Temperamento: leggermente inequabile,  a1=445 Hz, 22°C, 62%

Pressione del vento: 52 mmH2o

Spezzatura: tra Mi3 e Fa3.

Manticeria: una riserva a cuneo con 5 pieghe nel basamento azionato da stanga, somiere a

Somieri: a tiro con stecche dotate di molla di richiamo

Registri: manette ad incastro

File audio